A proposito di proctologia:
La visita proctologica consiste in un colloquio tra paziente e proctologo, in cui il paziente descrive tutti i sintomi per cui ha deciso di consultare lo specialista. Dopo l’anamnesi il medico effettuerà una visita generale ed una esplorazione rettale, cioè, delicatamente verrà inserito un dito nell’ano precedentemente lubrificato. Se tale manovra dovesse risultare minimamente dolorosa l’esame verrà interrotto. Tale manovra infatti non deve assolutamente provocare dolore.
La posizione più comunemente usata è quella in posizione laterale sinistra a gambe flesse (posizione fetale).Alcuni proctologi usano la posizione in ginocchio , altri ancora la posizione ginecologica.
L’anoscopia o proctoscopia è l’introduzione nel canale anale di un piccolo cilindro di plastica trasparente monouso (lungo circa 5-6 cm) detto anoscopio o proctoscopio che permette la visione del canale ano-rettale.Dal momento che il diametro di questo strumento è poco più di quello del dito, anche per questo esame i fastidi sono minimi e naturalmente può essere interrotto qualora non sopportato dal paziente.
Per effettuare l’anoscopia può essere richiesto di fare una pompetta-clistere da ½ litro di acqua tiepida poco prima dell’esame.
L’anoscopia permette l’esplorazione del canale anale.La rettoscopia, l’esplorazione del retto (fino a 15-18 cm..) e la colon scopia invece permette di vedere tutto il colon
Principali malattie di interesse proctologico:
Emorroidi
Le emorroidi sono vene che si ingrandiscono all’interno del canale anale e possono provocare fastidiosi problemi quali: prurito, dolore, emissione di sangue e protrusione all'esterno. Si distinguono due tipi: esterne ed interne, riferite alla loro localizzazione. Le emorroidi interne si formano all'interno e normalmente non sono visibili.
Le emorroidi esterne si sviluppano vicino all'ano e sono coperte da una cute molto sensibile.
Se viene a formarsi un coagulo in una di loro, si viene a sviluppare un rigonfiamento molto dolente (trombosi emorroidaria). Può sanguinare solo se si rompe. Viene avvertita come un gonfiore duro e sensibile.
Si distinguono scolasticamente 3 o 4 stadi patologici:
Le emorroidi sono vene che si ingrandiscono all’interno del canale anale e possono provocare fastidiosi problemi quali: prurito, dolore, emissione di sangue e protrusione all'esterno. Si distinguono due tipi: esterne ed interne, riferite alla loro localizzazione. Le emorroidi interne si formano all'interno e normalmente non sono visibili.
Le emorroidi esterne si sviluppano vicino all'ano e sono coperte da una cute molto sensibile.
Se viene a formarsi un coagulo in una di loro, si viene a sviluppare un rigonfiamento molto dolente (trombosi emorroidaria). Può sanguinare solo se si rompe. Viene avvertita come un gonfiore duro e sensibile.
Si distinguono scolasticamente 3 o 4 stadi patologici:
I grado) | emorroidi completamente interne, situate all'interno dell'ano. |
II grado) | quando esse fuoriescono dal bordo anale al momento della defecazione e poi rientrano spontaneamente. |
III grado) | quando i gavoccioli venosi, dopo la defecazione, devono essere riposizionati all'interno del canale anale, manualmente. |
IV grado) | quando le emorroidi ormai completamente prolassate non rientrano nel canale anale e rimangono sempre fuori. |
CAUSE
Quasi certamente esiste una certa predisposizione di base riferibile alla ereditarietà, alla familiarità e alla costituzione, per cui una persona é più facilmente soggetta di un'altra a manifestare il quadro patologico. E' utile ricordare che un soggetto con storia familiare di emorroidi, ha un rischio di malattia aumentato fino a tre volte . Non si tratterrebbe di trasmissione cromosomica, bensì di predisposizione per mutazione genetica( Dodi). Su un terreno predisponente, quindi é facile che possano agire dei fattori scatenanti che non sempre sarebbero in grado da soli di determinare un quadro di malattia. Valutiamone alcuni:
a ) Alimentazione : una dieta senza scorie, favorendo la stipsi,indurrebbe l'insorgenza delle emorroidi.Vedremo in seguito come ciò possa accadere.Alcune sostanze alimentari irritanti comunque,sono spesso chiamate in causa nello scatenare una crisi emorroidaria:alcool (soprattutto vino rosso e birra), spezie, cacao, cibi piccanti,crostacei ecc.
b) Alvo stitico , diarrea : é chiaro che la distensione delle vene emorroidarie, già presente in una defecazione normale, possa essere esaltata in caso di sforzo ripetuto e prolungato, per consentire il passaggio di feci dure e voluminose.Una ricerca condotta in Inghilterra ha evidenziato come il 51% degli emorroidopatici sia anche affetto da stipsi.La diarrea, anche se in misura inferiore,provoca uno stato di irritazione della mucosa che si ripercuote sulla parete dei plessi venosi.Errate abitudini defecatorie possono risultare egualmente dannose: ad esempio l'abitudine giornaliera di indugiare alla lettura del giornale seduti sul water, può provocare in dodici mesi, gli stessi effetti dannosi di dodici anni di regolari defecazioni..
c ) Posizione abituale : lavori sedentari in posizione seduta o che obblighino troppo alla stazione eretta possono provocare uno stato di aumentata pressione nelle vene emorroidarie o per gravità o per difficoltato scarico venoso.
d ) Sport particolari : equitazione, motociclismo, sollevamento pesi, ciclismo, possono provocare traumatismi continui, mal sopportati dalle strutture di sostegno del canale anale..
e ) Fattori endocrino-genitali : assunzione di ormoni, pillola anticoncezionale ecc. possono influire sulle crisi emorroidarie facilitandone gli episodi acuti. Particolari momenti del ciclo mestruale possono facilitare l'insorgenza di nuove crisi (ovulazione, mestruazione).
Ragade anale
La ragade anale è una piccola ferita del bordo interno dell'ano.
Non si conosce la causa del perchè si verifichi questa patologia. (Defecazioni dure e con sforzo, ferite da residui alimentari, traumi etc.) certo è che essa è molto dolorosa ogni qualvolta si va al bagno.
Il dolore inizia con la defecazione e può protrarsi per alcuni minuti a qualche ora, è causato da una contrazione spastica dello sfintere anale.
E' importante ricorrere subito ad una terapia medica che, se intrapresa presto, potrà evitare l'intervento chirurgico.
La ragade anale è una piccola ferita del bordo interno dell'ano.
Non si conosce la causa del perchè si verifichi questa patologia. (Defecazioni dure e con sforzo, ferite da residui alimentari, traumi etc.) certo è che essa è molto dolorosa ogni qualvolta si va al bagno.
Il dolore inizia con la defecazione e può protrarsi per alcuni minuti a qualche ora, è causato da una contrazione spastica dello sfintere anale.
E' importante ricorrere subito ad una terapia medica che, se intrapresa presto, potrà evitare l'intervento chirurgico.
Stitichezza
Per molte persone la stitichezza è un problema molto sentito: ciò nonostante il "non andare di corpo" ogni giorno non significa necessariamente stitichezza.
Una persona può defecare due o tre volte al giorno senza avvertire disagio, un'altra solo una volta ogni due o tre giorni ad intervalli regolari senza alcun problema.
Allora cosa significa essere stitico?
Significa non avvertire lo stimolo spontaneo della defecazione o essere costretti a fare grandi sforzi per defecare o evacuare feci dure a varie riprese in modo incompleto.
Molto spesso la stitichezza si accompagna a dolori addominali.
Terapia
Dieta: la dieta gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione della stitichezza.
Innanzitutto è importante introdurre una quantità adeguata di cibo, perché questo possa opportunamente stimolare la muscolatura intestinale e soprattutto una congrua quantità di liquidi che permettano di emettere delle feci morbide.(Almeno due litri di acqua al giorno).
Gli alimenti più indicati nell'esercitare quest'azione sono le verdure di soia, la frutta fresca, il pane integrale ed i cereali. Questi alimenti, opportunamente aggiunti alla dieta, aiutano a combattere la stitichezza.
Per molte persone questa misura terapeutica non sarà sufficiente e dovranno quindi aggiungere lassativi blandi, sempre dopo aver consultato il medico specialista.
D'altro canto gli alimenti sconsigliati sono: i formaggi elaborati, il cioccolato, la carne, il fegato, il riso e la farina raffinata. Se le feci sono dure bisogna immediatamente ridurli.
Liquidi: i liquidi sono fondamentali nel mantenere le feci morbide.
Si devono bere per lo meno 6-8 bicchieri (1,5-2 litri) di liquido al giorno. La zuppa, il tea e le spremute vengono considerati come liquidi opportuni.
Attività fisica: è molto importante eseguire quotidianamente un'attività fisica, anche solo sotto forma di piccole passeggiate o semplici esercizi che contribuiscono a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale. Se si suda molto, bisogna compensare con una corrispondente introduzione di liquidi.
Lassativi: di solito vengono impiegati in modo scorretto. Esistono diversi tipi con azione differente. Non necessariamente i lassativi provocano danno, ma anzi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, insieme alla dieta, per la regolarizzazione delle funzioni intestinali.
Viceversa, se si utilizzano in modo improprio, rendono l’intestino "pigro", riducendo il suo tono muscolare e obbligando il paziente ad una inutile e pericolosa assuefazione.
Per molte persone la stitichezza è un problema molto sentito: ciò nonostante il "non andare di corpo" ogni giorno non significa necessariamente stitichezza.
Una persona può defecare due o tre volte al giorno senza avvertire disagio, un'altra solo una volta ogni due o tre giorni ad intervalli regolari senza alcun problema.
Allora cosa significa essere stitico?
Significa non avvertire lo stimolo spontaneo della defecazione o essere costretti a fare grandi sforzi per defecare o evacuare feci dure a varie riprese in modo incompleto.
Molto spesso la stitichezza si accompagna a dolori addominali.
Terapia
Dieta: la dieta gioca un ruolo di primo piano nella prevenzione della stitichezza.
Innanzitutto è importante introdurre una quantità adeguata di cibo, perché questo possa opportunamente stimolare la muscolatura intestinale e soprattutto una congrua quantità di liquidi che permettano di emettere delle feci morbide.(Almeno due litri di acqua al giorno).
Gli alimenti più indicati nell'esercitare quest'azione sono le verdure di soia, la frutta fresca, il pane integrale ed i cereali. Questi alimenti, opportunamente aggiunti alla dieta, aiutano a combattere la stitichezza.
Per molte persone questa misura terapeutica non sarà sufficiente e dovranno quindi aggiungere lassativi blandi, sempre dopo aver consultato il medico specialista.
D'altro canto gli alimenti sconsigliati sono: i formaggi elaborati, il cioccolato, la carne, il fegato, il riso e la farina raffinata. Se le feci sono dure bisogna immediatamente ridurli.
Liquidi: i liquidi sono fondamentali nel mantenere le feci morbide.
Si devono bere per lo meno 6-8 bicchieri (1,5-2 litri) di liquido al giorno. La zuppa, il tea e le spremute vengono considerati come liquidi opportuni.
Attività fisica: è molto importante eseguire quotidianamente un'attività fisica, anche solo sotto forma di piccole passeggiate o semplici esercizi che contribuiscono a mantenere un buon tono della muscolatura intestinale. Se si suda molto, bisogna compensare con una corrispondente introduzione di liquidi.
Lassativi: di solito vengono impiegati in modo scorretto. Esistono diversi tipi con azione differente. Non necessariamente i lassativi provocano danno, ma anzi, se impiegati in modo corretto, rappresentano un buon aiuto, insieme alla dieta, per la regolarizzazione delle funzioni intestinali.
Viceversa, se si utilizzano in modo improprio, rendono l’intestino "pigro", riducendo il suo tono muscolare e obbligando il paziente ad una inutile e pericolosa assuefazione.